Non solo un prodotto ma anche costume e tradizione
La storia del "Baldon" di Breda, infatti, ha origini antichissime, sicuramente pluricentenarie. Dalle ricerche effettuate a suo tempo dalla Pro Loco, secondo la testimonianza di una nonnina, si tramanda un detto che diceva così: "... Per un bon baldonato, ghe vol un ducato ", (moneta usata al tempo della Repubblica Serenissima) quindi lasciamo immaginare quanti secoli abbia questa pietanza.
Il Baldon veniva preparato (insaccato come il nostro, o cotto al forno) anche in altri paesi, ma sicuramente il Baldon di Breda qualcosa di particolare ce l'aveva, visto che venivano in molti - soprattutto dalla città - a procurarsene. Questa "fama" fece sì che si innescassero dei meccanismi di derisione, soprattutto per i ragazzi "da morose" di Breda, che venivano identificati con il loro prodotto tipico.
Il periodo della macellazione del maiale rappresentava , per quei tempi difficili, una vera e propria iniezione di benessere. Era un po' come rompere il salvadanaio e cercare tutti gli stratagemmi per sfruttare il più possibile tutto quel ben di Dio. Il Baldon è frutto di quella ricerca: del sangue del maiale - nemmeno quello veniva buttato - una parte veniva fatta rapprendere e cucinata con la reticella (altra parte del maiale) e una parte la si usava per colorare un impasto di farina, latte, uvetta, zucchero (poco perché non ce n'era) in modo da farlo sembrare un salame dolce... ecco il "Baldon"... e per conservarlo si pensò di insaccarlo e di cuocerlo: il risultato è quello che possiamo conoscere anche noi oggi presso gli stand della Pro Loco, che lo prepara secondo la ricetta originale.
E' una preparazione povera, umile che rispecchia tempi lontani dove qualcosa sul piatto non era sempre garantito, e tutto veniva apprezzato! Non ci risulta, dalle nostre fonti d'informazione, che ci sia in Italia un'altra occasione per assaggiare il "Baldon", se non a Breda alla Sagra di San Paolo.
Ricetta locale
Ingredienti per 4 persone:
- 2 litri di latte;
- 1 Kg. di farina tipo “00”
- 300 g. di uvetta;
- 4 cucchiai di zucchero;
- un pizzico di sale;
- scorza grattugiata di un limone;
- un bicchiere di sangue di maiale;
- budella di maiale.